Allergia al nichel: sintomi, cura e alimenti da evitare

Allergia al nichel: sintomi, cura e alimenti da evitare

A scatenarla possono essere orecchini, collane, orologi, ma anche oggetti metallici, cosmetici, saponi, detersivi e persino alcuni alimenti: stiamo parlando dell’allergia al nichel, una reazione allergica fra le più comuni che riguarda circa il 15-20% della popolazione mondiale.

Come si manifesta l’allergia? Cosa è possibile fare per contenerne i sintomi? Come diagnosticarla? Prima di rispondere a queste e altre domande vediamo insieme che cosa è esattamente il nichel e perché può portare a reazioni allergiche.

Che cosa è il nichel?

Il nichel è un metallo duro, malleabile e duttile utilizzato per realizzare diverse leghe metalliche, come l’acciaio inossidabile. Lo si trova in svariati oggetti metallici di uso quotidiano, quali ad esempio:

  • Articoli di bigiotteria
  • Occhiali
  • Cinture
  • Monete
  • Forbici
  • Chiavi
  • Pentole, stoviglie e utensili da cucina
  • Detersivi e cosmetici.

 Ma non solo. In natura il nichel è presente nell’acqua e in moltissimi alimenti comuni oltre che all’interno del nostro organismo (ad esempio partecipa all’azione di alcuni enzimi ed è coinvolto nel metabolismo di alcuni ormoni, del glucosio e dei lipidi). La sua presenza all’interno dell’organismo è comunque necessaria (all’incirca 100 microgrammi al giorno); la carenza di nichel può altrimenti causare insufficienza epatica, problemi di sviluppo, discromie della pelle e aggravamento di anemie preesistenti. 

Tra gli alimenti con la maggiore presenza di nichel troviamo:

  • Pomodori
  • Cacao
  • Prodotti da forno lievitati
  • Spinaci 
  • Asparagi
  • Legumi
  • Aglio e cipolla
  • Frutta secca
  • Cereali
  • Frutti di mare

Le cause dell’allergia

Perché il nichel può provocare una reazione allergica? Il nichel è una delle sostanze più allergizzanti per via della ampia presenza di elementi metallici di uso quotidiano.

Nelle persone che risultano essere allergiche al nichel il sistema immunitario risponde in modo anomalo coinvolgendo i linfociti di tipo T, uno specifico gruppo di globuli bianchi. Dopo un primo contatto con il nichel senza sviluppo di sintomi, il sistema immunitario lo identifica come una potenziale minaccia per l’organismo e prepara una risposta di difesa che mette in atto a partire dalla successiva esposizione alla sostanza.

La sensibilizzazione in genere si scatena dopo ripetute esposizioni al metallo: ogniqualvolta l’organismo viene a contatto con il nichel (tramite la pelle o tramite ingestione di alimenti che lo contengono) si manifestano specifici sintomi allergici.

I sintomi dell’allergia al nichel

L’allergia al nichel si presenta come una tipica dermatite da contatto, con sintomi quali eruzioni cutanee, orticaria, rossore, gonfiore o bruciore, in genere entro 24-72 ore dopo il momento del contatto con l’allergene. Se invece la reazione è scatenata da un’allergia alimentare, le zone della pelle coinvolte possono anche essere diverse da quelle del contatto.

La reazione allergica al nichel può comportare anche sintomi extracutanei, quali:

  • Malessere generale e stanchezza
  • Perdita di capelli
  • Fastidi gastrointestinali (gonfiore, crampi, stipsi o diarrea)
  • Afte in bocca
  • Problemi urinari (bruciori o episodi di cistite)
  • Cefalea e vertigini

La diagnosi dell’allergia al nichel  

Per diagnosticare la allergia si deve distinguere tra l’allergia da contatto e l’allergia scatenata dagli alimenti.

Nel primo caso per la diagnosi è necessario rivolgersi a un dermatologo: la conferma dell’allergia avviene in seguito all’esecuzione di un test epicutaneo (il cosiddetto patch test), ovvero l’applicazione di un apposito cerotto contenente la sostanza per verificare la reazione a livello locale. Per limitare i fastidi dell’allergia al nichel è possibile ricorrere ad antistaminici e corticosteroidi per bocca oppure steroidi in crema da applicare sulla pelle.

Nel secondo caso, ovvero quando c’è il sospetto di allergia al nichel di origine alimentare, la diagnosi è più complessa. Non c’è infatti un test specifico e l’unica strada da seguire è quella di sospendere gli alimenti contenenti nichel per un periodo più o meno prolungato e successiva reintroduzione. Inoltre è importante evitare di utilizzare utensili contenenti nichel per la cottura degli alimenti ed evitare di fumare (il nichel è presente anche nelle sigarette).