Caffeina: quali sono gli effetti sull’organismo

Caffeina: quali sono gli effetti sull’organismo

La caffeina è considerata la sostanza stimolante per eccellenza: contenuta principalmente nei chicchi della pianta del caffè, si tratta di una sostanza alcaloide presente anche nelle foglie della pianta del tè, nel guaranà, nel cacao, nelle bacche di mate e nelle bevande da esse ricavate.

Apprezzata in tutto il mondo, è comunemente consumata per il suo rapido effetto rinvigorente che aiuta a combattere stanchezza e cali di concentrazione. Grazie al suo effetto eccitante, la caffeina viene inoltre utilizzata come ingrediente per numerosi prodotti energetici, come bevande e integratori.

Esistono però anche degli effetti collaterali che si possono presentare in caso di eccesso di caffeina o in presenza di particolari condizioni di salute. Qual è la dose giornaliera di caffeina consigliata? In quali casi è preferibile limitare (o evitare) il consumo di caffè? 

Ne parliamo in dettaglio qui.

Quanta caffeina c’è nel caffè?

Spesso si è portati a credere che il caffè espresso sia la tipologia di caffè con il maggiore contenuto di caffeina e il caffè americano quello con il contenuto minore. In realtà le cose non stanno proprio così. 

Le quantità medie di caffeina sono le seguenti:

  • Una tazzina di caffè espresso (35-50 ml): circa 60-120 mg
  • Una tazzina di caffè della moka (35-50 ml): circa 60-120 mg
  • Una tazza di caffè americano (da 100 ml): 95-125 mg
  • Una lattina di Coca Cola (330 ml): 35 mg 
  • Una lattina di Red Bull (250 ml): circa 80 mg

Quanta caffeina al giorno andrebbe consumata? Secondo le indicazioni dell’EFSA (European Food Safety Authority), la quantità massima giornaliera consigliata è di 200 mg. Sarebbe comunque opportuno evitare di consumare caffè dopo le 15:00: un consumo di 100 mg di sera può compromettere la qualità del sonno

Quali sono le differenze tra tè e caffè?  

Caffeina e teina vengono generalmente considerate due sostanze distinte, ma in realtà hanno la stessa composizione chimica, seppur con qualche differenza: una tazza di tè ha un contenuto di circa 30-40 mg di caffeina, quindi la metà rispetto a una tazzina di caffè. Esistono differenze per quanto riguarda il tipo di tè e la relativa lavorazione: il tè nero ha ad esempio un contenuto maggiore di caffeina rispetto al tè verde.

Il tè contiene inoltre la teanina, una sostanza presente naturalmente nelle proteine umane, che mitiga l’azione stimolante della caffeina e che è in grado di favorire il rilassamento. Nel tè sono inoltre presenti quantità superiori di polifenoli, sostanze ad azione antiossidante capaci inoltre di abbassare il rischio di malattie cardiovascolari.

L’effetto della teina è quindi mitigato dalla presenza di teanina e polifenoli, risultando quindi in una bevanda sì stimolante ma nettamente più leggera rispetto al caffè. 

Quali sono gli effetti collaterali della caffeina?

La caffeina porta con sé degli effetti collaterali più o meno blandi, che è opportuno conoscere per eventualmente limitare o sospendere il consumo  di caffè.

La caffeina infatti:

  • Stimola la motilità intestinale: pertanto è consigliato limitarne l’assunzione  in caso di colite;
  • Aumenta il livello di acidità nello stomaco: è quindi sconsigliata alle persone che soffrono di ulcera peptica, reflusso gastroesofageo o gastrite;
  • Agisce sul sistema nervoso centrale: comporta disturbi del sonno, ansia, difficoltà ad addormentarsi, tutti sintomi che possono essere amplificati nel caso di stress o fumo;
  • Riduce l’assorbimento del calcio: questo è un fattore di cui tenere conto se si soffre di osteoporosi;
  • Può causare tachicardia: per questo motivo è sconsigliata alle persone che soffrono di aritmie o disturbi cardiaci.