Celiachia: come si riconosce e quali sono gli alimenti da evitare

Celiachia: come si riconosce e quali sono gli alimenti da evitare

La celiachia è una patologia cronica autoimmune che comporta una reazione infiammatoria in seguito all’assunzione di glutine, un complesso alimentare presente in diversi cereali, quali orzo, frumento e segale. In Italia sono circa 200.000 le persone affette da celiachia, dato che però non tiene conto dei casi non diagnosticati (è verosimile che il numero effettivo si assesti sui 600.000 casi complessivi). 

Più frequente fra le donne (2 casi su 3 riguardano il sesso femminile), la reazione immunitaria può essere riscontrata in diverse fasi della vita; se non diagnosticata e curata in una fase iniziale, comporta una infiammazione a carico dell’intestino tenue e dei villi intestinali che ostacola il corretto assorbimento dei principi nutritivi così compromettendo la salute.

Ma come si sviluppa la celiachia? Quali sintomi comporta? Che tipo di alimentazione serve seguire? Ne parliamo in dettaglio qui.

Quali sono le cause della celiachia?

A scatenare la risposta autoimmune è la gliadina, una proteina che è contenuta nel glutine, presente soprattutto nella farina di frumento, orzo, segale, farro, spelta, triticale e molti altri cereali del genere Triticum.

Il glutine è il fattore chiave in questo tipo di patologia, ma non è l’unico responsabile. La celiachia è infatti considerata una malattia multifattoriale condizionata anche da altri aspetti:

  • Fattori ambientali (ad esempio infezioni gastroenteriche durante la prima infanzia o gravidanza)
  • Patologie autoimmuni (come il diabete mellito di tipo 1, l’artrite reumatoide e la tiroidite autoimmune)
  • Sindromi genetiche (come la sindrome di Down e quella di Turner)
  • Familiarità: i familiari di una persona affetta da celiachia hanno un rischio circa il 15% superiore di soffrire dello stesso problema rispetto a un soggetto non predisposto.

Quali sono i sintomi?

L’infiammazione da assunzione del glutine non è sempre sintomatica, ma spesso comporta evidenti malesseri soprattutto a livello gastrointestinale:

  • Diarrea
  • Crampi addominali
  • Gonfiore addominale
  • Meteorismo
  • Perdita di peso
  • Dispepsia

Esistono poi altri campanelli d’allarme da non sottovalutare, come ad esempio cefalea, comparsa di afte in bocca o stomatiti, debolezza muscolare, alopecia, anemia derivante da carenza di ferro, osteopenia e/o osteoporosi, infertilità e/o aborti ripetuti.

La diagnosi della celiachia

Nel caso si sospetti di avere a che fare con la celiachia, il consiglio è quello di rivolgersi a uno specialista evitando di improvvisare diete fai da te che potrebbero essere controproducenti. Solo lo specialista può valutare se e quali esami è opportuno effettuare.

In genere, si opta per test sierologici per la diagnosi della celiachia (che indagano la presenza nel sangue di specifici anticorpi), e in seguito a un risultato positivo, gastroscopia con biopsie multiple a livello del duodeno. Solo dopo questo tipo di esami è possibile diagnosticare o smentire la malattia. Oltre al test sierologico, il medico può anche prescrivere un test genetico per la ricerca dell’aplotipo HLA DQ2/DQ8. 

La dieta per la celiachia

Una volta riscontrata la malattia è necessario seguire una opportuna dieta alimentare rigorosamente priva di glutine

Sono quindi vietati pane, pasta e loro derivati che contengono cereali e farine di avena, frumento, farro, orzo, grano, Kamut, o malto. Sono da evitare anche il lievito, salse, dadi solubili e preparati che possono contenere tracce di glutine (spesso utilizzato come addensante) così come latte e yogurt a base di cereali e malto. Tra le bevande sono invece al bando birra, tè aromatizzati, caffè o altre bevande solubili che potrebbero contenere anch’esse tracce di glutine.

Oggigiorno esiste comunque una ampia gamma di prodotti gluten free sul mercato: segnalati da una specifica etichetta, si trovano ormai in tutti i supermercati e negozi di alimentari. In caso di dubbi sui cibi e la dieta da seguire, un valido aiuto è offerto dalla Associazione Italiana Celiachia, punto di riferimento in Italia per i pazienti celiaci e le loro famiglie.