Diabete: tutto su sintomi, valori e dieta per gestirlo al meglio

Diabete: tutto su sintomi, valori e dieta per gestirlo al meglio

Il diabete mellito è una malattia cronica che colpisce oltre tre milioni di persone nel nostro paese, pari al 5,3% della popolazione italiana. Questa condizione è caratterizzata da un livello elevato di zuccheri nel sangue (iperglicemia), dovuto a un’insufficiente produzione di insulina o a una sua ridotta efficacia.

L’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, è fondamentale per mantenere sotto controllo la glicemia. Conoscere i sintomi, monitorare i valori e seguire una dieta adeguata sono aspetti essenziali per gestire al meglio il diabete e migliorare la qualità della vita. Vediamo in dettaglio come.

Le diverse forme di diabete

Il diabete mellito si suddivide principalmente in due forme:

  • Diabete di tipo 1 (o insulino-dipendente): noto anche come “diabete giovanile“, in genere si manifesta prima dei 30 anni, soprattutto durante l’infanzia o l’adolescenza (riguarda circa il 5-10% dei diabetici); è causato dalla distruzione delle beta-cellule del pancreas, condizione che porta a una totale mancanza di produzione di insulina;
  • Diabete di tipo 2 (o insulino-resistente): insorge generalmente dopo i 30-40 anni ed è caratterizzato da una ridotta produzione di insulina e da una resistenza all’insulina stessa, che impedisce il corretto utilizzo del glucosio da parte degli organi; questa forma rappresenta circa il 90% dei casi.

Esiste poi un’altra forma di malattia: il diabete gestazionale. Diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza, interessa circa il 7-8% delle gravidanze e può aumentare il rischio di complicazioni per madre e feto.

Come riconoscere il diabete: i sintomi

Riconoscere il diabete può essere complesso, poiché i sintomi variano a seconda della forma di malattia e dei livelli di iperglicemia. Nel diabete di tipo 2, i sintomi possono tardare a manifestarsi, poiché la glicemia si innalza gradualmente, mentre nel diabete di tipo 1 la sintomatologia tende a insorgere più rapidamente e in maniera più grave.

I sintomi più comuni in caso di glicemia elevata includono:

  • Stanchezza
  • Aumento della sete (polidipsia)
  • Aumento della diuresi (poliuria)
  • Perdita di peso immotivata
  • Malessere generale
  • Nausea e vomito
  • Visione offuscata
  • Alito acetonemico (odore di frutta matura)
  • Dolori addominali

Nei casi più gravi, possono comparire:

  • Confusione mentale
  • Svenimenti

Se l’iperglicemia si protrae nel tempo, possono insorgere complicanze a livello neurologico, renale, oculare o cardio-cerebrovascolare

La diagnosi 

La diagnosi si effettua tramite un esame del sangue che misura i livelli di glicemia. Se ritenuto necessario, il medico può prescrivere anche la valutazione di un altro parametro: l’emoglobina glicata.

La malattia viene diagnosticata nel caso in cui la glicemia a digiuno è superiore a 126 mg/dl in due giornate diverse oppure si riscontra un valore dell’emoglobina glicata superiore al 6,5% oppure ancora se la glicemia è superiore a 200 mg/dl in presenza di sintomi tipici come poliuria, polidipsia o perdita di peso inspiegabile.

Si parla di pre-diabete quando i valori di glicemia a digiuno sono compresi tra 100 e 126 mg/dl

Per il diabete gestazionale, la diagnosi avviene il cosiddetto test della curva glicemica (test di tolleranza al glucosio orale). La glicemia viene misurata a digiuno, dopo un’ora 1 e dopo due ore dall’assunzione di 75 g di glucosio. Valori inferiori a 92 mg/dl a digiuno, 180 mg/dl dopo 1 ora e 153 mg/dl dopo 2 ore sono considerati normali. Un solo valore superiore a questi limiti conferma la diagnosi di diabete gestazionale.

Come fare prevenzione

Per prevenire il diabete di tipo 2, l’alimentazione è fondamentale. Ridurre i grassi saturi (come quelli animali) e preferire i grassi insaturi, come gli omega 3, può ridurre il rischio di diabete. A ciò si aggiunge l’importanza di uno stile di vita sano, con 20-30 minuti di attività fisica moderata al giorno e una perdita del 10% del peso corporeo, che può diminuire l’incidenza del diabete di tipo 2 fino al 60%.

Per chi ha più di 40 anni e familiarità con il diabete di tipo 2, è consigliato monitorare regolarmente la glicemia, soprattutto in presenza di fattori di rischio come sovrappeso o glicemia a digiuno elevata.

Anche per il diabete gestazionale, una dieta equilibrata e attività fisica regolare sono essenziali, con particolare attenzione alla riduzione degli zuccheri semplici e dei grassi. Per le persone in sovrappeso, perdere peso prima della gravidanza può aiutare a prevenire questa condizione.

Chi ha il diabete di tipo 1 deve seguire una dieta adeguata al proprio fabbisogno calorico, con il 10-15% di proteine, 25-30% di grassi (preferibilmente vegetali) e 55-60% di carboidrati, privilegiando le fibre che aiutano a controllare glicemia e colesterolo.

Nel diabete di tipo 2, è cruciale una dieta varia e ricca di alimenti integrali, che aumentano la sazietà e mantengono bassi i livelli di glicemia. È importante moderare i dolci e fare spuntini per evitare di arrivare affamati ai pasti principali. Non è necessario eliminare del tutto gli zuccheri, ma è bene scegliere quelli complessi provenienti da pane, pasta, riso e legumi. L’uso di dolcificanti è permesso, ma con moderazione, per evitare effetti collaterali.