Disturbi dell’udito: quali sono i più comuni e come prevenirli

Disturbi dell’udito: quali sono i più comuni e come prevenirli

I disturbi dell’udito sono molto più frequenti di quanto si possa pensare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 20% della popolazione mondiale presenta problematiche legate all’udito, con conseguenze che possono incidere pesantemente sulla qualità della vita.

Dai semplici acufeni fino alla perdita parziale o totale dell’udito, questi disturbi possono insorgere a qualsiasi età. Conoscerli è il primo passo per prevenirli e prendersi cura della propria salute uditiva nel lungo termine.

I disturbi dell’udito più comuni

Tra i principali disturbi dell’udito troviamo:

  • Ipoacusia (perdita uditiva)
  • Acufeni (ronzii o fischi percepiti in assenza di suoni esterni)
  • Ovattamento auricolare (sensazione di orecchie tappate)
  • Vertigini (spesso correlate a disturbi dell’orecchio interno)

Ipoacusia: il disturbo più diffuso

L’ipoacusia rappresenta la forma più diffusa e significativa fra i disturbi dell’udito. Può variare da lieve a profonda e colpire una o entrambe le orecchie, manifestandosi in modo graduale o improvviso.

Esistono tre tipi principali di ipoacusia:

  • Ipoacusia trasmissiva: dovuta a problemi nell’orecchio esterno o medio, come tappi di cerume, otiti medie, perforazioni del timpano o disfunzioni degli ossicini;
  • Ipoacusia neurosensoriale: interessa l’orecchio interno o il nervo acustico, ed è spesso causata da invecchiamento (presbiacusia), esposizione a rumori forti, infezioni virali o malattie come la sindrome di Ménière;
  • Ipoacusia mista: coinvolge contemporaneamente strutture dell’orecchio medio e interno.

Acufeni: quando l’orecchio sente suoni che non esistono

Anche gli acufeni, comunemente descritti come fischi, ronzii, fruscii o pulsazioni percepite in assenza di stimoli esterni, sono fra i disturbi dell’udito più comuni e fastidiosi. Possono manifestarsi in un solo orecchio o in entrambe, in modo continuo o intermittente, e variano da lievi a estremamente invalidanti.

Le cause sono molteplici: possono derivare da esposizione prolungata a rumori forti, danni al nervo acustico, infezioni, problemi circolatori, malattie metaboliche, stress o persino da una semplice occlusione del condotto uditivo da cerume. In alcuni casi gli acufeni sono associati a ipoacusia, ma possono insorgere anche in soggetti con udito normale.

Non esiste una unica cura, ma diversi approcci – come l’uso di apparecchi acustici, terapie sonore, tecniche di rilassamento e interventi farmacologici – che possono ridurne l’impatto.  

Ovattamento auricolare: quando le orecchie sembrano “tappate”

La sensazione di orecchio ovattato, spesso descritta come una percezione di “tappo” all’interno dell’orecchio, è anch’esso un disturbo  dell’udito piuttosto comune.

Le cause possono essere  diverse. Tra le più frequenti vi è la presenza di un tappo di cerume, che ostruisce il condotto uditivo e altera la percezione dei suoni. Anche condizioni come l’otite, l’accumulo di liquido nell’orecchio medio, o disfunzioni della tuba di Eustachio – il piccolo canale che collega l’orecchio medio al rinofaringe – possono provocare questa fastidiosa sensazione, soprattutto in seguito a raffreddori, sinusiti o sbalzi di pressione (come in aereo o in montagna). In alcuni casi più rari, l’ovattamento può essere legato a problemi più complessi dell’orecchio interno o a patologie neurologiche.

Come prevenire i disturbi dell’udito

Molti disturbi dell’udito possono essere prevenuti adottando semplici accorgimenti quotidiani. La prevenzione inizia da giovani e si estende per tutta la vita.

Proteggere le orecchie dal rumore

Uno dei principali nemici dell’udito è l’eccessiva esposizione a suoni forti.

Le buone pratiche includono:

  • Limitare il volume dei dispositivi audio al di sotto del 60%
  • Usare cuffie con cancellazione del rumore per ridurre la necessità di alzare il volume
  • Indossare tappi o cuffie protettive in ambienti rumorosi (concerti, fabbriche, lavori stradali)
  • Evitare l’esposizione prolungata a suoni ad alto volume, come quelli di videogiochi o televisori

Monitorare regolarmente l’udito

La diagnosi precoce è fondamentale. È quindi importante:

  • Sottoporre i neonati al test delle otoemissioni
  • Fare controlli periodici durante l’età scolare
  • Eseguire test uditivi regolari a partire dai 50 anni, o anche prima se si è esposti a rischio
  • Utilizzare app per la valutazione dell’udito come strumento di screening domestico

Curare lo stile di vita

Anche le abitudini quotidiane influenzano la salute dell’orecchio:

  • Seguire un’alimentazione equilibrata, povera di sale e zuccheri
  • Limitare caffè, alcol e fumo
  • Fare attività fisica regolare, utile per la circolazione e la salute dei nervi, incluso quello acustico

Fare attenzione a musica e videogiochi

L’ascolto di musica ad alto volume, soprattutto con auricolari, è una delle principali cause di danno uditivo nei giovani. Per evitare problemi:

  • Usare auricolari di buona qualità con volume moderato
  • Fare pause durante sessioni prolungate di ascolto o gioco
  • Usare app per monitorare i decibel
  • Evitare la vicinanza agli altoparlanti durante i concerti
  • Riposare le orecchie dopo esposizioni sonore intense

Disturbi dell’udito: quando rivolgersi allo specialista

Alcuni segnali possono indicare l’insorgenza di un disturbo dell’udito:

  • Necessità di alzare spesso il volume della TV o della radio
  • Difficoltà a seguire conversazioni in ambienti rumorosi
  • Sensazione di orecchie tappate o ovattate
  • Presenza di ronzii o fischi persistenti
  • Episodi di vertigini inspiegabili

In questi casi, è bene consultare un otorinolaringoiatra per una valutazione approfondita, che può includere test audiometrici, esami del timpano e valutazione neurologica.