
Disturbi dell’udito: quali sono i più comuni e come prevenirli
Inserito da Staff in data 22 Maggio 2025
I disturbi dell’udito sono molto più frequenti di quanto si possa pensare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 20% della popolazione mondiale presenta problematiche legate all’udito, con conseguenze che possono incidere pesantemente sulla qualità della vita.
Dai semplici acufeni fino alla perdita parziale o totale dell’udito, questi disturbi possono insorgere a qualsiasi età. Conoscerli è il primo passo per prevenirli e prendersi cura della propria salute uditiva nel lungo termine.
I disturbi dell’udito più comuni
Tra i principali disturbi dell’udito troviamo:
- Ipoacusia (perdita uditiva)
- Acufeni (ronzii o fischi percepiti in assenza di suoni esterni)
- Ovattamento auricolare (sensazione di orecchie tappate)
- Vertigini (spesso correlate a disturbi dell’orecchio interno)
Ipoacusia: il disturbo più diffuso
L’ipoacusia rappresenta la forma più diffusa e significativa fra i disturbi dell’udito. Può variare da lieve a profonda e colpire una o entrambe le orecchie, manifestandosi in modo graduale o improvviso.
Esistono tre tipi principali di ipoacusia:
- Ipoacusia trasmissiva: dovuta a problemi nell’orecchio esterno o medio, come tappi di cerume, otiti medie, perforazioni del timpano o disfunzioni degli ossicini;
- Ipoacusia neurosensoriale: interessa l’orecchio interno o il nervo acustico, ed è spesso causata da invecchiamento (presbiacusia), esposizione a rumori forti, infezioni virali o malattie come la sindrome di Ménière;
- Ipoacusia mista: coinvolge contemporaneamente strutture dell’orecchio medio e interno.
Acufeni: quando l’orecchio sente suoni che non esistono
Anche gli acufeni, comunemente descritti come fischi, ronzii, fruscii o pulsazioni percepite in assenza di stimoli esterni, sono fra i disturbi dell’udito più comuni e fastidiosi. Possono manifestarsi in un solo orecchio o in entrambe, in modo continuo o intermittente, e variano da lievi a estremamente invalidanti.
Le cause sono molteplici: possono derivare da esposizione prolungata a rumori forti, danni al nervo acustico, infezioni, problemi circolatori, malattie metaboliche, stress o persino da una semplice occlusione del condotto uditivo da cerume. In alcuni casi gli acufeni sono associati a ipoacusia, ma possono insorgere anche in soggetti con udito normale.
Non esiste una unica cura, ma diversi approcci – come l’uso di apparecchi acustici, terapie sonore, tecniche di rilassamento e interventi farmacologici – che possono ridurne l’impatto.
Ovattamento auricolare: quando le orecchie sembrano “tappate”
La sensazione di orecchio ovattato, spesso descritta come una percezione di “tappo” all’interno dell’orecchio, è anch’esso un disturbo dell’udito piuttosto comune.
Le cause possono essere diverse. Tra le più frequenti vi è la presenza di un tappo di cerume, che ostruisce il condotto uditivo e altera la percezione dei suoni. Anche condizioni come l’otite, l’accumulo di liquido nell’orecchio medio, o disfunzioni della tuba di Eustachio – il piccolo canale che collega l’orecchio medio al rinofaringe – possono provocare questa fastidiosa sensazione, soprattutto in seguito a raffreddori, sinusiti o sbalzi di pressione (come in aereo o in montagna). In alcuni casi più rari, l’ovattamento può essere legato a problemi più complessi dell’orecchio interno o a patologie neurologiche.
Come prevenire i disturbi dell’udito
Molti disturbi dell’udito possono essere prevenuti adottando semplici accorgimenti quotidiani. La prevenzione inizia da giovani e si estende per tutta la vita.
Proteggere le orecchie dal rumore
Uno dei principali nemici dell’udito è l’eccessiva esposizione a suoni forti.
Le buone pratiche includono:
- Limitare il volume dei dispositivi audio al di sotto del 60%
- Usare cuffie con cancellazione del rumore per ridurre la necessità di alzare il volume
- Indossare tappi o cuffie protettive in ambienti rumorosi (concerti, fabbriche, lavori stradali)
- Evitare l’esposizione prolungata a suoni ad alto volume, come quelli di videogiochi o televisori
Monitorare regolarmente l’udito
La diagnosi precoce è fondamentale. È quindi importante:
- Sottoporre i neonati al test delle otoemissioni
- Fare controlli periodici durante l’età scolare
- Eseguire test uditivi regolari a partire dai 50 anni, o anche prima se si è esposti a rischio
- Utilizzare app per la valutazione dell’udito come strumento di screening domestico
Curare lo stile di vita
Anche le abitudini quotidiane influenzano la salute dell’orecchio:
- Seguire un’alimentazione equilibrata, povera di sale e zuccheri
- Limitare caffè, alcol e fumo
- Fare attività fisica regolare, utile per la circolazione e la salute dei nervi, incluso quello acustico
Fare attenzione a musica e videogiochi
L’ascolto di musica ad alto volume, soprattutto con auricolari, è una delle principali cause di danno uditivo nei giovani. Per evitare problemi:
- Usare auricolari di buona qualità con volume moderato
- Fare pause durante sessioni prolungate di ascolto o gioco
- Usare app per monitorare i decibel
- Evitare la vicinanza agli altoparlanti durante i concerti
- Riposare le orecchie dopo esposizioni sonore intense
Disturbi dell’udito: quando rivolgersi allo specialista
Alcuni segnali possono indicare l’insorgenza di un disturbo dell’udito:
- Necessità di alzare spesso il volume della TV o della radio
- Difficoltà a seguire conversazioni in ambienti rumorosi
- Sensazione di orecchie tappate o ovattate
- Presenza di ronzii o fischi persistenti
- Episodi di vertigini inspiegabili
In questi casi, è bene consultare un otorinolaringoiatra per una valutazione approfondita, che può includere test audiometrici, esami del timpano e valutazione neurologica.