Problemi di udito: quali sono i più comuni e come risolverli

Problemi di udito: quali sono i più comuni e come risolverli

I problemi di udito sono molto più diffusi di quanto si possa immaginare: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa una persona su cinque nel mondo convive con un disturbo uditivo. Non si tratta di un fenomeno circoscritto a una fascia d’età specifica: queste problematiche possono presentarsi fin dalla nascita oppure comparire più avanti, durante l’età adulta o la vecchiaia.

Le manifestazioni possono essere molto diverse tra loro: non solo perdita parziale o totale dell’udito, ma anche sintomi come fischi persistenti (acufeni), sensazione di orecchio ovattato o episodi di vertigini.

Al di là della forma con cui si manifestano, i disturbi uditivi hanno un impatto significativo sulla qualità della vita. Conoscere i principali problemi di udito e le possibili soluzioni è quindi il primo passo per affrontarli in modo consapevole e, se necessario, intervenire tempestivamente con l’aiuto di uno specialista. 

Vediamo insieme quali sono i problemi di udito principali.

Ipoacusia

Il problema dell’udito più frequente è l’ipoacusia, cioè la perdita parziale della capacità di sentire. Può interessare un solo orecchio oppure entrambi, comparire improvvisamente o in modo graduale e presentarsi con diversi livelli di gravità.

Si distinguono diverse tipologie di ipoacusia:

  • Trasmissiva: riguarda l’orecchio esterno o medio;
  • Neurosensoriale: coinvolge l’orecchio interno o il nervo acustico;
  • Mista: è la combinazione delle due forme precedenti.

Tra le cause più comuni di ipoacusia trasmissiva abbiamo:

  • accumulo di cerume
  • infezioni dell’orecchio esterno (otite batterica o fungina)
  • presenza di corpi estranei
  • traumi improvvisi
  • neoformazioni (esostosi o tumori)
  • otosclerosi nelle fasi iniziali

Le cause più comuni di ipoacusia neurosensoriale comprendono:

  • forme presenti dalla nascita
  • sordità improvvise
  • esposizione prolungata a rumori forti (trauma acustico cronico)
  • tumori del nervo acustico (come il neurinoma)
  • otosclerosi avanzata
  • malattia di Ménière
  • presbiacusia legata all’invecchiamento

Acufeni

L’acufene è la percezione di un rumore continuo o intermittente nell’orecchio, spesso descritto come ronzio, fischio o sibilo. Può presentarsi in forma costante, pulsante o a intervalli. In alcuni casi la sua intensità tende a ridursi, in altri peggiora fino a compromettere in modo significativo la qualità della vita.

Possibili cause dell’acufene:

  • esposizione prolungata a rumori intensi
  • assunzione di farmaci dannosi per l’udito
  • sindrome di Ménière
  • accumulo di cerume
  • disturbi dell’orecchio medio (infezioni o tumori vascolari)
  • danni alle cellule ciliate della coclea
  • tensioni muscolo-scheletriche (bruxismo, serraggio della mandibola, rigidità del collo)
  • invecchiamento naturale
  • tumori del nervo acustico 

Nonostante non esista ad oggi una cura definitiva per l’acufene, è possibile adottare diversi approcci terapeutici in grado di ridurne l’intensità e migliorare la qualità della vita: terapie con laser, farmaci vasodilatatori o fluidificanti del sangue che favoriscono il microcircolo cocleare.

Otite

L’otite è un’infezione che può interessare l’orecchio esterno o quello medio, dove si trovano i tre ossicini (martello, incudine e staffa) che trasmettono i suoni. I sintomi principali includono mal d’orecchio, calo dell’udito e possibile perdita di liquido. Può colpire sia bambini sia adulti.

Le cause sono virali o batteriche, spesso legate a raffreddori o altre infezioni respiratorie. I microrganismi raggiungono l’orecchio medio attraverso la tuba di Eustachio, provocando gonfiore e accumulo di secrezioni che possono infettarsi ulteriormente.

Nella maggior parte dei casi l’otite si risolve spontaneamente entro pochi giorni. Quando è batterica, può essere necessario un trattamento con antibiotici o cortisonici locali o sistemici. Per alleviare il dolore sono spesso sufficienti farmaci da banco come paracetamolo o ibuprofene.

Disfunzioni della tuba di Eustachio

Le trombe di Eustachio collegano l’orecchio medio alla rinofaringe, regolando la pressione e drenando i liquidi. Quando si ostruiscono, possono causare orecchio ovattato e riduzione dell’udito, problema più frequente nei bambini a causa delle trombe più corte.

Le principali cause sono allergie, infezioni e talvolta reflusso, che favoriscono l’accumulo di muco.

Spesso l’ostruzione si risolve da sola, ma in caso di sintomi persistenti si ricorre a cortisonici, esercizi di riabilitazione della tuba (Otovent) o antibiotici se c’è infezione.

Perforazione della membrana del timpano

La perforazione del timpano consiste in una lacerazione del tessuto che separa l’orecchio medio dal condotto uditivo esterno. I sintomi principali sono calo dell’udito, dolore, prurito, ronzio (acufene) e possibile fuoriuscita di liquido. Nella maggior parte dei casi il problema non è grave e tende a guarire spontaneamente in poche settimane, senza causare perdita permanente dell’udito.

Le cause più comuni includono infezioni che aumentano la pressione nell’orecchio medio, cambi di pressione legati a immersioni, voli o onde d’urto, traumi diretti o inserimento di oggetti nell’orecchio. Anche esposizione a rumori molto forti può provocare perforazioni, seppur raramente.

Otosclerosi

L’otosclerosi è una malattia che provoca la progressiva ossificazione del legamento che collega la staffa alla coclea, riducendo la capacità dell’orecchio medio di trasmettere i suoni all’orecchio interno. Questo porta a perdita di udito e, in alcuni casi, a ronzio (acufene). Colpisce sia uomini sia donne, ma è più frequente nel sesso femminile (rapporto 1:9) e di solito interessa entrambi gli orecchi.

Le cause non sono ancora certe, anche se si sospetta una componente genetica ereditaria. Altre ipotesi includono disturbi immunitari o microfratture dell’osso dell’orecchio, ma non esiste una spiegazione definitiva.

Il trattamento può essere conservativo o chirurgico. La terapia conservativa prevede l’uso di apparecchi acustici per amplificare i suoni e compensare la perdita uditiva. La terapia chirurgica può prevedere la rimozione parziale o totale della staffa e sostituzione con una protesi.

Vertigini e disturbi dell’equilibrio

Tra i problemi di udito più comuni, le vertigini e i disturbi dell’equilibrio si manifestano con sensazione di instabilità, giramenti di testa, stordimento e talvolta vista sfocata. Nella maggior parte dei casi dipendono da problemi al sistema vestibolare, l’organo dell’equilibrio situato nell’orecchio interno.

Le cause più frequenti includono:

  • Vertigine parossistica posizionale benigna, dovuta allo spostamento dei cristalli dell’orecchio interno (otoliti) che inviano segnali confusi al cervello.
  • Sindrome di Ménière, un disturbo cronico dell’orecchio interno che può provocare vertigini, perdita di udito e acufene.
  • Infiammazioni dell’orecchio interno, come la labirintite, che compromettono equilibrio e postura.

Nel primo caso, manovre specifiche come Epley, Semont o Dix-Hallpike aiutano a riposizionare gli otoliti; se il disturbo è legato alla Sindrome di Ménière, è possibile alleviare i sintomi con farmaci diuretici, anti-vertiginosi e una dieta a basso contenuto di sodio. Prima di intervenire, è importante escludere che le vertigini siano legate a farmaci o altre patologie in corso.