
La sindrome dell’intestino irritabile: cosa è e come curarla
Inserito da Staff in data 14 Aprile 2021
La sindrome dell’intestino irritabile – anche detta “sindrome del colon irritabile” o “colite spastica” – è uno dei disturbi più comuni a carico dell’apparato gastrointestinale. Si manifesta con fastidi, spasmi e gonfiori addominali accompagnati dall’alternarsi di episodi di stipsi e diarrea. Interessa circa il 10% della popolazione e ha una maggiore incidenza nel sesso femminile e in particolare nelle donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni.
Il colon irritabile è il risultato dell’alterazione della motilità intestinale, le cui cause possono essere molteplici.
Le cause e i sintomi dell’intestino irritabile
La componente emotiva e psicologica è tra i fattori scatenanti: stress, ansia e preoccupazioni possono incidere negativamente sul nostro “secondo cervello”, l’intestino, andandone ad alterare motilità e sensibilità.
A ciò si possono aggiungere anche fattori biologici di predisposizione alla malattia, alterazioni della flora batterica e utilizzo cronico di determinati farmaci (quali anti-infiammatori e antibiotici) ed eventuali intolleranze o allergie alimentari (inclusa la malattia celiaca) che vanno ad aggiungersi ai disordini che riguardano il sistema intestinale.
I sintomi caratteristici della sindrome dell’intestino irritabile comprendono:
- distensione e gonfiore addominale
- meteorismo
- dolori acuti al colon
- nausea
- stipsi e/o diarrea
- consistenza anomala delle feci
- presenza di muco nelle feci
La sindrome del colon irritabile si definisce tale nel momento in cui i sintomi si presentano con una frequenza costante per almeno tre giorni ogni mese nell’arco di un periodo di sei mesi. Generalmente il malessere migliora con l’evacuazione, ma è comunque un disturbo debilitante che compromette la qualità della vita.
Chi soffre di colon irritabile spesso tende a manifestare anche altri disturbi come emicrania, depressione, ansia, fibromialgia e cistite.
I trattamenti da seguire e i cibi da evitare
Per identificare la malattia è utile una visita specialistica presso un gastroenterologo: possono essere prescritte analisi del sangue e delle feci oltre che una colonscopia per escludere altre patologie, quali ad esempio la malattia di Crohn, oppure test specifici per escludere l’intolleranza al lattosio (breath test o test del respiro) o la celiachia.
La terapia consigliata per chi soffre della sindrome del colon irritabile prevede diversi approcci, che riguardano in primis l’alimentazione e lo stile di vita, e che possono prevedere anche farmaci, integratori e terapie complementari.
Per quanto riguarda l’alimentazione in caso di colon irritabile si consiglia di evitare o ridurre:
- Latte e latticini
- Tè e caffè
- Alcolici
- Verdure crude
- Legumi
- Cibi ricchi di fibre
- Frutta dopo i pasti
- Cibi speziati
- Bevande gassate
- Dolcificanti (ad es. sorbitolo e fruttosio)
I sintomi possono cambiare da soggetto a soggetto, con intensità di volta in volta diversa. Il trattamento farmacologico, a seconda del caso specifico, può fare ricorso a:
- Integratori a base di fibre e lassativi per chi soffre di stipsi
- Probiotici (fermenti lattici) o antidiarroici per chi soffre di diarrea
- Anti-infiammatori
- Antispastici per alleviare i dolori intestinali
- Ansiolitici o antidepressivi
- Antibiotici non riassorbibili
Praticare anche terapie complementari quali agopuntura, tecniche di rilassamento e training autogeno possono essere di grande aiuto per prevenire la comparsa dei sintomi e per affrontare al meglio le situazioni particolarmente stressanti. Oltre a seguire una dieta attenta, può essere utile anche dedicarsi all’attività sportiva e prestare attenzione ad una corretta idratazione.