Tumore al seno e prevenzione: come ridurre il rischio

Tumore al seno e prevenzione: come ridurre il rischio

Con 48.000 nuovi casi ogni anno (dati AIRC), quello al seno è il tumore più frequente nel sesso femminile: colpisce in media una donna su otto. Grazie comunque ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, il tasso di mortalità è oggi molto inferiore rispetto al passato; inoltre sono stati identificati molti dei fattori che contribuiscono all’insorgenza della malattia.

Sono numerosi i fattori di rischio che possono causare un aumento delle probabilità di ammalarsi di tumore al seno, anche se non è ancora del tutto chiaro il meccanismo con cui questi fattori portino le cellule a diventare cancerose.

I fattori di rischio del tumore al seno

Gli ormoni sembrano svolgere una funzione importante nella formazione del tumore al seno, così come le mutazioni del DNA che possono rendere cancerose alcune cellule sane, ma non solo.

Studi scientifici hanno dimostrato che la probabilità di essere colpiti dal tumore al seno è attorno al 13%, percentuale che può aumentare o diminuire a seconda della persona: il rischio individuale viene condizionato da molti fattori, come la famigliarità, la storia riproduttiva, lo stile di vita, l’ambiente in cui si vive e molti altri elementi.

In particolare è emerso che i maggiori fattori di rischio per il cancro al seno sono i seguenti:

  • Età: le probabilità di sviluppare un tumore al seno crescono all’aumentare dell’età della donna (nella maggior parte dei casi si manifesta in donne di età superiore ai 60 anni);
  • Storia familiare: le probabilità di ammalarsi sono maggiori se si sono registrati casi analoghi in famiglia (parenti sia materni sia paterni);
  • Storia mestruale e riproduttiva: sono più colpite da tumore al seno le donne che non hanno figli o che hanno avuto figli dopo i 30 anni; le probabilità sono più alte per le donne che hanno avuto la loro prima mestruazione prima dei 12 anni o che vanno in menopausa dopo i 55 anni;
  • Etnia: il tumore al seno è diagnosticato più spesso nelle donne bianche rispetto alle donne latine, asiatiche o afro-americane;
  • Mancanza di attività fisica: le donne che non praticano sport sembrano essere più esposte alla possibilità di contrarre la malattia (l’attività sportiva contribuisce a mantenere basso il livello degli ormoni);
  • Densità del seno: le donne che hanno un seno costituito da tessuto prevalentemente denso sono maggiormente esposte al rischio di cancro al seno;
  • Essere insovrappeso o obesi dopo la menopausa: la possibilità di contrarre il cancro al seno dopo la menopausa è più elevata nelle donne obese o in sovrappeso;
  • Alcolici: le donne che fanno molto uso di bevande alcoliche sembra abbiano una probabilità maggiore di ammalarsi;
  • Mancato allattamento al seno: alcuni studi sembrano dimostrare che le donne che allattano al seno per lunghi periodi sono meno esposte al rischio di ammalarsi;
  • Uso di contraccettivi orali: studi hanno mostrato che le donne che fanno uso della pillola anticoncezionale hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro al seno rispetto alle donne che non ne hanno mai fatto uso (i contraccettivi a base solo di progestinici invece non sembrano aumentare il rischio).

Si sta inoltre studiando l’eventuale correlazione tra la presenza di alcune sostanze inquinanti nell’ambiente e il rischio di cancro al seno.

La prevenzione del tumore al seno

Non esiste un metodo sicuro per impedire la formazione del tumore al seno, ma ogni donna può fare qualcosa per contribuire a ridurre il proprio rischio intervenendo su quei fattori che possono essere cambiati: limitare il consumo di alcoolici, fare sport regolarmente e mantenere sotto controllo il proprio peso diminuisce concretamente il rischio di ammalarsi.

Oltre a cambiare il proprio stile di vita, il comportamento preventivo più efficace che ogni donna dovrebbe compiere riguarda la diagnosi precoce.

Tra i 20 e i 40 anni: tutte le donne a partire dai 20 anni di età devono eseguire l’auto-palpazione, eseguita con regolarità ogni mese, segnalando al proprio medico ogni eventuale anomalia è consigliata una visita annuale del seno da parte di ginecologo o specialista senologo; nel caso di situazioni particolari, come familiarità o scoperta di noduli, è necessario approfondire l’analisi; in questa fascia di età la mammografia è invece sconsigliata perché la struttura troppo densa del seno renderebbe i risultati poco chiari.

Tra i 40 e i 50 anni è consigliata una mammografia biennale o ecografia in caso di donne con storia familiare di tumore al seno.

Alle donne con un elevato rischio (ad es. le donne positive al test genetico per BRCA1 o 2) si consiglia di effettuare una risonanza magnetica e una mammografia ogni anno.