Vitiligine: cosa è e come la si cura
Inserito da Staff in data 25 Ottobre 2024
La vitiligine è un disturbo della pelle caratterizzato dalla perdita di pigmentazione, che porta alla comparsa di chiazze più chiare sulla cute. Questa condizione, che colpisce circa l’1% della popolazione globale (in prevalenza donne), può emergere in qualsiasi fase della vita, spesso già in età pediatrica, e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulla sfera relazionale.
Nonostante le cause precise della malattia non siano ancora del tutto note, essa è legata alla carenza di melanina, il pigmento responsabile del colore della pelle. Esistono diversi approcci per la gestione e il trattamento della vitiligine, che puntano a ridurre la visibilità delle chiazze e a supportare il benessere psicologico di chi ne è affetto.
Come si manifesta la vitiligine
La vitiligine si manifesta con aree di pelle più chiare rispetto alla cute circostante, dovute alla perdita di melanina per inattivazione o distruzione dei melanociti, spesso causata da una risposta autoimmune. Queste chiazze sono facilmente riconoscibili per il loro aspetto: tendono al bianco al centro, con bordi lisci o frastagliati, mentre la pelle intorno può risultare leggermente più scura.
La vitiligine si presenta principalmente in due forme:
- Vitiligine non-segmentale: colpisce il 90% dei pazienti, è caratterizzata da chiazze simmetriche su entrambi i lati del corpo e può interessare mani, occhi, bocca, gomiti, ginocchia, piedi e area genitale;
- Vitiligine segmentale: più frequente nei bambini, si sviluppa su un solo lato del corpo senza progressione; la malattia può manifestarsi anche con uno scolorimento prematuro di capelli, ciglia, sopracciglia, barba e con alterazioni della pigmentazione delle mucose e della retina.
Quali sono le cause della vitiligine
Le cause della vitiligine non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che diversi fattori possano contribuire allo sviluppo di questa patologia. Tra i principali, troviamo una predisposizione genetica e una risposta autoimmune, per cui l’organismo attacca i melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina, causando così la perdita del pigmento cutaneo.
Questo fenomeno è più comune in persone già predisposte a disturbi autoimmuni, come la tiroidite autoimmune o il diabete di tipo 1. Anche fattori metabolici, come alterazioni delle ghiandole endocrine, possono favorire la perdita di melanina. Anche lo stress psicofisico, le scottature solari e i traumi cutanei come tagli o ferite sono considerati potenziali fattori di rischio.
La diagnosi precisa richiede comunque un’analisi approfondita da parte dello specialista.
Come curare la vitiligine
Sebbene non esista una cura definitiva per la vitiligine, sono disponibili diversi trattamenti per migliorare l’aspetto delle chiazze e ridurre l’impatto della malattia.
Per i casi lievi, i dermatologi prescrivono spesso farmaci corticosteroidi topici (analoghi della vitamina D) come il calcipotriolo, utili per favorire la pigmentazione nelle aree colpite. Nei casi più severi, invece, si può ricorrere alla fototerapia o a immunosoppressori, che stimolano la ripigmentazione della pelle, anche se questi trattamenti non arrestano la progressione della malattia. In alcune situazioni, in cui la vitiligine interessa la maggior parte del corpo, si può optare per la depigmentazione delle aree sane, uniformando così il colorito.
A livello estetico, per coprire le chiazze si possono usare fondotinta specifici, sempre su consiglio dermatologico. È fondamentale proteggere le aree depigmentate dalla luce solare con creme ad alto fattore di protezione, poiché sono più sensibili alle scottature. Per bilanciare i livelli di vitamina D, spesso ridotti a causa della scarsa esposizione solare, può essere utile integrarla con la dieta.
Nel 2024 è stato approvato il primo trattamento specifico per la vitiligine non segmentale: lo ruxolitinib, una crema topica che promuove la ripigmentazione. Indicata per adulti e adolescenti dai 12 anni con vitiligine non segmentale che copra dal 3% al 10% della pelle, inclusi il viso, ha mostrato grande efficacia con pochi effetti collaterali.
Sono inoltre in fase di sperimentazione farmaci in compresse per chi ha un’estensione della vitiligine oltre il 10%, attualmente disponibili solo in studi clinici.