
Epatite: cause, sintomi e cure
Inserito da Staff in data 18 Aprile 2024
L’epatite è una patologia che comporta un’infiammazione a carico del fegato, in genere dovuta a un’infezione virale. La condizione può talvolta derivare anche da intossicazioni alimentari, dall’uso di determinati farmaci o da condizioni autoimmuni. L’infiammazione può portare a necrosi del tessuto epatico, compromettendo la normale funzionalità del fegato.
Le diverse tipologie di epatite
A seconda delle cause scatenanti – virali, non virali o autoimmuni – la malattia può assumere forme diverse, con sintomi e trattamenti differenti.
Nel caso di un’origine virale, quando cioè l’origine della malattia è attribuibile a microorganismi patogeni, vengono classificate cinque diverse epatiti:
- Epatite A: provocata dal virus HAV, si trasmette per via oro-fecale, consumando cibi o acqua contaminati, o tramite contatto diretto; in genere ha un periodo di incubazione che varia dai 15 ai 50 giorni e si risolve completamente entro una o due settimane;
- Epatite B: indotta dal virus HBV, si trasmette attraverso il contatto diretto con sangue infetto, inclusa la trasmissione parenterale, e tramite l’esposizione a fluidi corporei (come liquidi vaginali e sperma); il periodo di incubazione varia dai 45 ai 180 giorni;
- Epatite C: dovuta al virus HCV, è la forma più subdola e dannosa, perché si presenta in forma asintomatica per anni; la trasmissione avviene tramite contatto diretto con il sangue di persone infette;
- Epatite D: causata dal virus HDV è concomitante all’epatite di tipo B; si diffonde attraverso il contatto con sangue e fluidi corporei di persone infette;
- Epatite E: scatenata dal virus HEV, è diffusa soprattutto in America Latina e Sud-est asiatico; si contrae per via oro-fecale e si manifesta circa 15-60 giorni dopo il momento del contagio.
Le epatiti non virali possono originare da esposizione a sostanze chimiche, abuso di alcool, farmaci o disturbi metabolici, e il loro trattamento varia a seconda della causa specifica.
Le epatiti autoimmuni, invece, sono causate da un’errata reazione del sistema immunitario che attacca il fegato, provocando un’infiammazione che può evolvere in cirrosi e causare danni permanenti, compromettendo gravemente la qualità di vita del paziente.
I sintomi dell’epatite
Nelle epatiti di forma acuta, i sintomi iniziano generalmente con:
- Febbre moderata, nausea o vomito;
- Stanchezza e malessere generale;
- Perdita di appetito e dolori addominali;
- Urine scure e ittero, ovvero un colorito giallastro della pelle e degli occhi.
Questi sintomi possono persistere per circa tre settimane nelle intossicazioni ed epatite A, anche diversi mesi per le epatiti B e C, ma solitamente scompaiono senza lasciare effetti permanenti.
L’epatite D si verifica solo in chi ha già la tipologia B, e questa co-infezione può accelerare la comparsa e la gravità dei sintomi. L’epatite E si manifesta con sintomi simili alle forme acute, come febbre moderata, dolori articolari ed eruzioni cutanee.
Come prevenire le epatiti
In un’ottica di prevenzione è fondamentale mantenere uno stile di vita sano e attivo, cercando di evitare gli eccessi, seguire una dieta equilibrata e limitare il consumo di alcol.
Un aiuto fondamentale è offerto dai vaccini: dal 1991 il vaccino contro l’epatite B (che offre anche protezione contro l’epatite D) è obbligatorio in Italia ed offerto gratuitamente dal SSN. Il vaccino per l’epatite A è fortemente raccomandato per chi compie viaggi in aree a rischio come Africa, Sud-est asiatico o Sudamerica, nonché per i pazienti affetti da forma cronica. È somministrato in due dosi, con un intervallo di sei mesi tra l’una e l’altra.
Per la tipologia C, invece, non è disponibile un vaccino e non ci sono misure preventive specifiche. La riduzione del rischio di infezione può avvenire attraverso l’uso di siringhe monouso e facendo attenzione a oggetti potenzialmente contaminati come spazzolini, forbici e rasoi. Si raccomanda anche l’uso del preservativo in caso di rapporti sessuali occasionali.
Come curare l’epatite
Una volta diagnosticata, la terapia varia a seconda del tipo e dello stadio dell’infiammazione:
- L’epatite A, se cronica e associata alla mononucleosi, generalmente guarisce nel tempo, richiedendo riposo, astensione da alcol e una dieta leggera e priva di grassi;
- L’epatite B, in fase acuta, tende a risolversi da sola con il supporto di una dieta appropriata e riposo; in forma cronica, è necessario il trattamento con farmaci antivirali;
- L’epatite C, in presenza di una forte replicazione virale, necessita di terapia antivirale.
Per le epatiti autoimmuni, il trattamento prevede l’uso di farmaci antinfiammatori e immunosoppressori. In casi di epatite alcolica avanzata, si ricorre a farmaci corticosteroidi.