Intolleranza al lattosio: come riconoscerla

Intolleranza al lattosio: come riconoscerla

In questo articolo leggerai le risposte a 5 importanti domande.

Al termine non saprai tutto sul lattosio ma sarà sufficiente per farti capire come tanti comportamenti del tuo corpo possano essere ricondotti a questo strano zucchero.

  1. L’uomo è l’unico animale che consuma latte o derivati in età adulta, perché?
  2. Cos’è il lattosio?
  3. Problemi intestinali: il lattosio può essere la causa?
  4. Esiste un test per sapere se sono intollerante?
  5. Eliminarlo dalla dieta? Conviene sempre?

Tra le tante peculiarità che distinguono l’animale Uomo da tutte le altre specie, una da molti decenni ha attirato l’attenzione di numerosi studiosi della nutrizione, l’essere umano, infatti, è l’unico animale che consuma latte o prodotti derivati da esso anche in età adulta.

Secondo alcuni studi, l’inserimento del latte e dei suoi derivati nella dieta dell’uomo adulto dovrebbe risalire a circa 9000 anni fa, epoca in cui l’uomo abbandonò il nomadismo iniziando a praticare la pastorizia e l’agricoltura in maniera più sistematica.

Dal punto di vista evoluzionistico il consumo di latte in età adulta si può definire un evento abbastanza recente, ciò spiega i disturbi che molte persone riferiscono dopo il consumo di questi alimenti anche se in piccole quantità.

Il latte contiene un particolare zucchero chiamato lattosio che per essere digerito deve essere metabolizzato da un enzima chiamato lattasi.

Questo enzima è molto attivo nel bambino soprattutto nei primi mesi di vita in cui il latte rappresenta per questo l’unica fonte di sopravvivenza.

L’attività della lattasi si riduce con il passare dei mesi fino ad annullarsi totalmente in età adulta. Se questo ragionamento fosse vero allora ogni adulto risulterebbe intollerante al lattosio, in realtà alcune persone mantengono la capacità di digerire latte e suoi derivati grazie a forme di lattasi che mantengono invariata la loro attività nel tempo.

Alcuni studi, infatti, confermano che è sufficiente un’attività residua del 50% dell’enzima lattasi per garantire una buona digeribilità del lattosio anche in età adulta (Swallow DM, 2003).

Ma cosa succede quando non digeriamo il lattosio?

Secondo numerose analisi statistiche circa il 50% degli italiani presenta una forma di malassorbimento del lattosio che per molte persone si traduce in una serie di disturbi comunemente definiti: “sindrome da intolleranza al lattosio”(Vesa TH, 2000).

Gli zuccheri non digeriti in genere vengono aggrediti dalla flora batterica intestinale subendo dei fenomeni di fermentazione.

Queste modificazioni biochimiche, portano alla formazione di idrogeno e metano all’interno dell’intestino, causando forti dolori dovuti alla distensione della parete intestinale e flatulenza, disturbi che per molte persone possono rappresentare anche una fonte di disagio sociale.

I prodotti della fermentazione del lattosio, inoltre, possono aumentare il richiamo di acqua all’interno del lume intestinale generando a volte violente scariche diarroiche. Come primo intervento inizia una cura di fermenti lattici (leggi l’articolo di approfondimento)

Questi sintomi però sono molto aspecifici e possono essere facilmente confusi con la sintomatologia di un ampia gamma di patologie intestinali (casellas F, 2010).

Spesso si ritiene di avere una intolleranza al lattosio sulla base di percezioni soggettive e associazioni arbitrarie che portano a convinzioni errate (samren, 2006).

Istintivamente, il soggetto che manifesta i sintomi intestinali, abolisce il consumo di latte e dei suoi derivati con la speranza di lenire i suoi fastidi cosa che spesso non avviene con conseguenze negative sia sullo stato nutrizionale della persona sia sul suo umore.

L’oggettiva verifica della responsabilità del lattosio nel provocare sintomi e di estrema importanza sia per una diagnosi sia per una terapia corretta.

I sintomi dell’intolleranza al lattosio, come già detto, sono comuni a numerose patologie intestinali (sindrome del colon irritabile, celiachia, morbo di chron) ciò rende difficile per il medico fare una diagnosi basandosi esclusivamente sull’anamnesi del paziente.

Ad oggi la comunità scientifica riconosce come unico test in grado di identificare in maniera univoca la sindrome da deficit di enzima lattasi il BREATH-TEST.(per saperne di più vai alla sezione Servizi “Intolleranza al lattosio il Breath-test)

Il Breath-test è un esame che prevede la rilevazione di idrogeno nell’aria espirata a seguito di somministrazione di una soluzione contenente lattosio.

La semplicità dell’esame e la sua scarsa invasività lo rendono applicabile a tutta la popolazione comprese le fasce più deboli come donne incinte e bambini.

È bene ricordare che prima di imporre o di imporsi restrizioni alimentari che poi possono rivelarsi inutili, è sempre meglio eseguire un semplice breath-test che può dire in maniera obiettiva se i sintomi intestinali che da tempo riducono la vostra qualità di vita sono realmente causati dall’intolleranza al lattosio.

In ultima analisi non bisogna dimenticare quell’ampio gruppo di persone che pur soffrendo di deficit di lattasi non presenta sintomi intestinali conclamati e che quindi a lungo andare possono sviluppare forme di malassorbimento di numerose componenti nutrizionali a causa del continuo stato infiammatorio del tratto gastro-intestinale.

Il breath-test rappresenta per tutti una possibilità di valutare la propria salute intestinale e di mettere in campo le giuste contromisure per salvaguardare il corretto profilo nutrizionale di ogni singolo individuo.

Le restrizioni alimentari non sono mai un buon consiglio, anche le persone con una diagnosi di intolleranza al lattosio possono continuare a consumare latte e i suoi derivati.

BASTA FARLO NEL MODO GIUSTO.

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A presto per il nuovo approfondimento

 

Swallow DM. Genetics of lactase persistence and lactose intolerance. Annual Rev Genet 2003; 37:197-219.
Vesa TH, Marteau P, Korpela R. Lactose intolerance. J Am Coll Nutr 2000;19:165S- 75.
Casellas F, Aparici A, Casaus M, et al. Subjective perception of lactose intolerance does not always indicate lactose malabsorption. Clin Gastroenterol Hepat 2010;8:581-6.
Simren M, Stotzer PO. Use and abuse of hydrogen Breath Tests. Gut 2006;55:297-303.